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Lapide a ricordo di Pierino Papini e del suo eroismo Asciano

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Lapide a ricordo di Pierino Papini e del suo eroismo

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Lapide a ricordo di Pierino Papini e del suo eroismo
53041 ASCIANO Piazza della Basilica, 1



Biglietto da visita (vCard)


La lapide commemorativa di Pierino Papini, fu collocata all'angolo del ricostruito palazzo della Banca nel Dicembre 2001, grazie alla sensibilità del sindaco allora in carica e ad un gruppetto di cittadini amanti di storia locale.

 

Per il grande gesto eroico che il Papini compì nella notte fra il 27 e il 28 Giugno 1944 riuscendo a salvare la Collegiata, è soprendente che nessuno ci avesse pensato prima, ma la sua grande modestia e la voglia diffusa di voltar pagina a fina guerra, portò i concittadini a dimenticare rapidamente il debito di riconoscenza,  che ancora oggi hanno verso questo giovane e brillante scalpellino.

 

Pierino Papini nacque il 10 Settembre 1905, da una coppia di artigiani locali che condividevano un unico negozio, pur facendo attività diverse: l'orologiaio, lui e la tessitrice, lei. 

 

In età scolare, questo unico figlio della coppia,  si dimostrò molto bravo nell'apprendere ma nonstante questo i suoi studi terminarono con la quinta elementare. I genitori, infaticabili lavoratori, fecero di tutto per inserirlo nell'attività del loro negozio ma Piero, curioso di apprendere cose sempre nuove e  determinato a scegliere liberamente il proprio futuro, finì per fare lo scalpellino alle cave di travertino delle Serre. 

 

Qui si fece subito notare per intelligenza e capacità manuale, tanto da diventare in breve responsabile di progetti importanti e particolarmene complessi. 

 

Raggiunta la stabilità lavorativa, Piero pensò a metter su famiglia sposandosi con Alfierina Ferri il il 28 Marzo 1932. La coppia ebbe in breve tempo tre figli: due femmine ed un maschio. 

 

Intanto il Papini non perdeva occasione per approfondire le sue conoscenze sull'architettura e l'arte scultorea.

 

Quando al termine del passaggio del fronte Tedesco in ritirata, si trovò a difendere come poteva la popolazione e il paese da possibili e inconcepibili distruzioni di edifici, non esitò a prendere decisioni ardite in loro difesa.

 

Oltre a svolgere funzioni di sostegno e raccordo informativo fra CLN e Bande Partigiane, si adoperò continuamente per procurare beni di prima necessità ai concittadini in difficoltà. Ma la sua grande sensibilità artistica lo portò a curarsi con decisione della difesa di beni storico-artistici appartenenti alla comunità. 

 

Qundo a fine giugno 1944, nella fase terminale della ritirata Tedesca si paventò l'intenzione del nemico di far saltare una serie di edifici pubblici e privati, formalmente per ostacolare l'avanzata degli anglo-americani, ma più probabilmente per vendetta nei riguardi dei "traditori italiani", Pierino passò direttamente all'azione.

 

Dopo aver cercato di sensibilizzare la popolazione impaurita, a mobilitarsi per difendere il loro patrimonio urbano, decise di agire in prima persona, con il solo sostegno di due amici Partigiani: Orazio Trapassi e Guido Lorenzoni.

 

Non potendo intervenire a difesa di tutti gli edifici minati, si adoperò per salvare Porta Massini e la Collegiata. A micce già accese per far saltare i due edifici e in presenza dei Tedeschi, architettò e mise in atto il modo per tagliare le micce infuocate, prima che innescassero le mine. Nonostante l'alta probabilità di essere ucciso, Pierino portò a compimento il sui piano che, anche se parzialmente fallito, salvò la chiesa millenaria e molti altri edifici circostanti. Purtroppo le mine all'esterno di Porta Massini, esplosero a causa della loro miccia daneggiata ma non completamente interrotta.

 

Circa un mese e mezzo dopo, il 16 Agosto 1944, Pierino Papini si rtrovò da solo a crescere i tre figli, a causa della morte dell'amata moglie per Tubercolosi, malattia allora incurabile.

 

Il grande dolore per il funesto evento e le tante difficoltà da affrontare, segnarono profondamente il nostro eroe: sia nel fisico che nello spirito, tanto che meno di 4 anni dopo, il 10 Gennaio 1948, scomparve lasciando attoniti parenti, amici e concittadini.

 

Scarica e leggi fascicolo: Briciole di Storia Partigiana Locale

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