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1939 - Il Bruscello ante guerra Asciano

1939 - Il Bruscello ante guerra

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I Bruscellanti in piazza Garibaldi, prima di partire per la preregrinazione nelle campagne circostanti il paese.

Il Bruscello era una forma di teatro popolare originario della provincia di Siena e diffuso poco oltre, principalmente nella parte meridionale della provincia di Firenze.

La rappresentazione era cantata, in ottava rima, generalmente con un accompagnamento musicale basato sulla ripetizione di semplici motivetti, spesso in contemporanea con improvvisazioni volte ad evidenziare particolari situazioni sceniche.

Con la fine della mezzadria e il conseguente inurbamento, il bruscello declinò rapidamente, già dalla seconda metà del XX secolo, sopravvivendo solo nelle rappresentazioni di pochissime compagnie teatrali amatoriali.

Gli attori erano contadini o comunque persone di umili condizioni, che partecipavano al Bruscello per diletto o nella speranza di ricevere un pasto caldo come ricompensa per lo spettacolo.

Le storie erano legate sia alla letteratura classica che alla mitologia, oppure potevano essere composte in base particolari accadimenti locali.

I bruscellanti si muovevano in processione per la campagna, raggiungendo il podere che si era reso disponibile ad ospitare l'evento e che nei giorni precedenti aveva esposto l'emblema del Bruscello, affinché si potesse diffonderne la notizia. 

Il bruscello come emblema, era costituito da un ramo di leccio o di cipresso ornato di nastri, campanelli, fiori finti e frutti. Attorno a questo emblema, piantato per terra come unico elemento scenografico,  si svolgeva la rappresentazione.

L'origine di questa tradizione, che si perde nei secoli,  non è individuabile a causa dell'assenza di documentazioni relative, fino ai primi studi sul folklore contadino di fine XIX secolo.