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Cresce il nuovo PRESEPIO MONUMENTALE DI NATALE

Rapolano Terme - I volontari lavorano alacremente per sorprendere ancora i visitatori


Ultimi frenetici giorni di lavoro, a Rapolano Terme, per i presepisti del centro culturale “ La Piana-Giancarlo Battagli”. La chiesa di San Bartolomeo al Castellare, da circa tre mesi, come accade ormai da 25 anni,  si è infatti trasformata in  un vero e proprio cantiere e la notte tra il 24 e il 25 dicembre, dopo la Messa della Natività, svelerà la nuova scenografica del presepe monumentale 2018-2019 che si ispira quest’anno all’anniversario di un evento storico e religioso che ha segnato per sempre la fisionomia urbanistica, toponomastica e parrocchiale di Rapolano.


 Settecento anni fa, nel 1313, un giovane nobile senese, Bernardo Tolomei  si ritirò, insieme ad alcuni compagni, nelle terre di famiglia sul Monte Oliveto, in quello che all’epoca era chiamato il deserto di Accona, ai confini tra le crete senesi e la val d’Orcia, con l’intento di fuggire dalla società corrotta dell’epoca e dedicarsi ad una vita di preghiera e penitenza. Il piccolo gruppo  si affidò immediatamente alla protezione della Madonna venerata al momento della nascita e si denominò “ Congregazione di Santa Maria di Monte Oliveto”. Nel 1319 Bernardo e i suoi compagni ebbero l’approvazione della loro regola di vita da parte del vescovo di Arezzo Guido Tarlati e cominciarono subito i lavori per la costruzione del loro monastero: l’abbazia di Monte Oliveto Maggiore. 


Così  quell’anno deve essere considerato come il vero anno di nascita della congregazione olivetana e del bellissimo Monastero che oggi ammiriamo. Passarono pochi anni e i monaci olivetani fondarono un loro cenobio anche nel territorio di Rapolano, a Monte Camerini e quando nel 1600 il paese fu semidistrutto nel corso delle guerre tra Siena e Firenze, grazie ad un cospicuo lascito di un rapolanese d’adozione, Alessandro Falciani, divenuto avvocato famoso alla scuola dei figli del Tolomei, nominati suoi esecutori testamentari, costruirono in 10 anni, nella zona ridotta a macerie, un monastero con l’abate e 10 monaci, una scuola elementare e un ospizio per vecchi, facendo lavorare tutti i rapolanesi, ridotti allo stremo e in miseria, dalle distruzioni della guerra. 


Un insieme di costruzioni giunte fino a noi, e che oggi costituiscono tutto il complesso parrocchiale e parte di un edificio adibito ad abitazioni private. Un’opera che 400 anni fa ricostruì, in pratica, Rapolano dandogli l’attuale fisionomia urbanistica. E proprio per ricordare ed onorare il benemerito periodo rapolanese dei monaci olivetani, nel settecentesimo anniversario della loro costituzione, i presepisti rapolanesi, per l’edizione 2018-2019 del presepio monumentale, hanno incastonato la Natività in uno scenografia rinascimentale, accostando sullo sfondo la ricostruzione classica di Rapolano ad uno scorcio  di Monte Oliveto Maggiore come si può ammirare oggi dal paesino di Chiusure. Con parte degli effetti speciali di sempre e con i personaggi vestiti con i costumi dipinti dal Sodoma nelle scene della vita di San Benedetto nel prezioso chiostro della celebre abbazia. 


Per tutto il periodo natalizio, a Rapolano si può visitare anche il museo del presepio, ospitato nei locali del Centro “La Piana –Giancarlo Battagli”  dove è allestito pure il mercatino della solidarietà, mentre, passeggiando per le vie del centro storico, si può percorrere un suggestivo itinerario alla scoperta di originalissimi presepi allestiti nelle vetrine dei negozi. 


Il presepe monumentale e il museo del presepio, nel periodo delle festività rimarranno aperti( ingresso libero) fino alla domenica successiva all’Epifania con il seguente orario: 
festivi dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 19:00. 
giorni feriali dalle 15:00 alle 19:00. 



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